Con denti del giudizio si indicano comunemente i terzi molari sia superiori che inferiori.
Il nome deriva dal fatto che la loro eruzione avviene solitamente dopo la maggiore età.
E' sempre necessario toglierli?
La mancanza di spazio per una corretta eruzione dentale è tra le prime cause. Questa si pensa sia dovuta all’evoluzione della specie umana dove è possibile evidenziare una riduzione dell’apparato orale caratterizzato da una contrazione di volume dei mascellari.
Un’altra causa può essere la malposizione del germe dentale; si ha così un asse di eruzione scorretto, il classico dente che radiologicamente appare sdraiato è un esempio.
Il più frequente consiste nell’infiammazione della gengiva circostante che tecnicamente è chiamata pericoronarite, caratterizzata da gonfiore, dolore ed in alcuni casi da alitosi.
La pericoronarite si forma a causa della profonda tasca gengivale che si può sviluppare posteriormente al dente del giudizio. Fattore predisponente è la scarsa igiene orale.
Se l’infiammazione si estende anche ai muscoli masticatori si può avere una diminuzione dell’apertura della bocca.
La malposizione del terzo molare può causare carie al dente adiacente a causa di una stretta vicinanza, oppure essere responsabile della formazione di una tasca parodontale posteriormente al secondo molare.
In alcuni casi può anche portare al riassorbimento delle radici dei denti adiacenti.
Sicuramente quando sono presenti le problematiche di cui abbiamo parlato prima, infiammazione della gengiva circostante, carie degli elementi adiacenti, compromissione degli elementi contigui o motivi ortodontici. Qualora non ci fosse nessuna indicazione non è necessario procedere all’avulsione anche se il dente risulta incluso e mal posto: infatti la sola inclusione e malposizione non rappresentano l’indicazione all’estrazione.
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